lunedì 29 ottobre 2012

Crema di zucchine rubata a Grazia





La foto poteva anche venire meglio, in effetti.
 Il sapore era buonissimo: credetemi!!

ricetta per 4 persone
Tagliare a pezzetti 1kg di zucchine. Far dorare lentamente una piccola cipolla bionda tritata in 5 cucchiai d'olio, quindi unire una grossa patata pelata e tagliata a dadini. Salare e pepare.
Quando la patata e la cipolla si saranno leggermente rosolate, aggiungere le zucchine, mescolare e insaporire con 4 foglioline di menta e 4 di basilico. Versare 750ml di brodo e lasciar sobbollire finchè le patate saranno ben cotte. Frullare nel mixer le verdure, aggiustare di sale e pepe se ce ne è bisogno, aggiungere 3 cucchiai d'olio a crudo e altre 4 foglie di menta.

ricetta dalla rivista "Grazia", la mia preferita!

sabato 27 ottobre 2012

E per cena? risotto gorgonzola ed uva!




E' bellissimo preparare il risotto, perchè durante la cottura si può parlare al telefono con un'amica (20 minuti di conversazione sono perfetti), chattare sull' iphone o sfogliare una rivista; io sono riuscita a fare tutto questo ieri sera, mentre cucinavo questo piatto, nato perchè non avevo trovato i fichi per provare un risotto fichi e burrata, la cui ricetta avevo trovato su Io Donna del Corriere della Sera un po' di tempo fa.

Preparazione:
Soffriggere dello scalogno tagliato finemente con del burro, aggiungere il riso e farlo tostare. Unire un po' di vino bianco e sfumare. Poco alla volta versarvi del brodo e 5 minuti prima che il riso arrivi a cottura, aggiungere il gorgonzola a pezzetti e l'uva bianca tagliata a metà e senza semi (il lavoro più noioso!).

La Florence Bag: il nome mi ha già conquistata!


Ecco la borsa del momento! 
La Florence bag che Roberto Cavalli ha dedicato alla sua città, un giusto tributo dato che da qui è partito il suo successo.
Perchè la ritengo la "it bag" del 2012? semplicemente per campanilismo!!


Heidi Klum sulla rivista Grazia

Kylie Minogue

Elizabeth Hurley

Kate Hudson

Naomi Campbell


venerdì 26 ottobre 2012

Tim Walker, "Story Teller"


E' appena uscita una pubblicazione, "Story Teller", sul fotografo di moda Tim Walker in contemporanea con la mostra alla Somerset House di Londra.

La prima volta che ho ammirato le foto di Walker, è stata a Milano, da 10 corso Como, e da allora sono sempre rimasta affascinata dal senso di magia che mi trasmettono.













La domenica in Piazza Santo Spirito



Domenica scorsa non avevo voglia di cucinare e non avevo nemmeno tanta fame, quindi, quando alle 14.30 mi sono resa conto che avrei dovuto nutrirmi per non mangiarmi una mucca intera a cena, ho cercato di pensare a qualcosa di sfizioso che mi facesse venire l'acquolina in bocca.
Trovato!
Le galette, quelle tipiche della Bretagna.
E dove si trovano le galette a Firenze?
Al Volume in Piazza Santo Spirito, uno dei miei posti preferiti, dove si possono gustare le migliori crepes della città (colui che le prepara è lo stesso del mitico Danny Rock, dove, quando ero piccola, mi mangiavo sempre quella con gelato banana e panna: aiuto!).
Il Volume è un locale che ha preso il posto di un'antica bottega, che creava forme per i cappelli e realizzava oggetti in legno intagliato, i quali si possono ammirare ancora all'interno insieme agli strumenti che servivano al loro compimento. L'arredamento conserva il gusto di un'antica falegnameria.




Il mio abbigliamento domenicale era consono alla piazza, un po' alternativa (come dico io!): ovvero, maglietta, gonna lunga e All Stars. Sembravo una straniera!


Ripongo il tovagliolo e..ne esce un cuore!


Ecco la mia galette di grano saraceno: prosciutto cotto e formaggio.
Divina!


Al Volume si può prendere un caffè, un ottimo aperitivo, un the seduti al bancone, in un lungo tavolo oppure su poltrone e sedie tutte diverse tra loro.



Sono andata a cercare una ricetta per le galette bretoni e l'ho trovata nel blog "L'ora del tè"
presto la proverò!

150g farina di grano saraceno
150g farina bianca
500ml acqua
2 uova
mezzo cucchiaino sale
1 cucchiaio olio

Si unisce il tutto e si fa riposare un'ora. Poi si preparano le galette, mettendo un mestolo del preparato in una padella antiaderente con una noce di burro. Si gira, si mette il ripieno e via!

Al Volume è possibile gustarla anche al brie con salsa di olive nere e prosciutto crudo e pure una con l'uovo sopra!


La mia domenica è continuata girellando per il mercato di prodotti biologici, che la piazza ospita una volta al mese.


Qui, credo, di aver comprato un pezzo di pane alle farine integrali che pesava dieci volte quello normale!


E per dessert, il succo di mora: mai provato..buonissimo!


Alzo gli occhi e chi vedo?
Un ragazzo, nella finestra a sinistra, che stava leggendo seduto comodamente nella sua amaca in casa!
L'ho davvero invidiato

giovedì 25 ottobre 2012

Come una bondgirl!


Tutta contenta, un mese fa, mi sono accorta di aver bisogno di un nuovo paio di scarpe. Dato che ne ho di tutti i colori e in tutte le forme, perchè sono una patita, anzi una malata, delle scarpe, non mi trovo mai nella condizione di doverne comprare un modello nuovo. E quindi, puntualmente, cerco di fermarmi di fronte all'ultima tentazione, anche se arancione con tacco 12 e tutta scoperta in pieno inverno!
Ma, a settembre, ripensando al mio guardaroba, mi sono resa conto che mi mancava il banalissimo modello decoltè nero; incredibile, ma vero!
Ad essere sincera..nere le ho lucide, con la puntina tonda, di raso e forse qualche altra senza contare i sandali.
Ma...
Quest'anno sono ormai tornate le punte ed il modello nero a punta tacco 10 non era presente nella mia "collezione", quindi: pronti attenti via, alla ricerca della scarpa necessaria!
Louboutin? no, ho già quelle a puntina tonda e poi, secondo me, è un po' sorpassato nelle classiche pumps.
Jimmy Choo? no, mi piacciono più quelle particolari di questo marchio.
Manolo Blahnik? e dove le trovo a Firenze?
Casadei? mi viene subito in mente tacco 15 e plateau di 5 cm!
Tom Ford? non mi piaceva il tacco.
Roger Vivier? forse, se vado a Milano.
Senza logo? no, le voglio speciali!
e cosa c'è di più speciale dell'elegantissima decoltè di Sergio Rossi? nulla!

Non la penso così solamente io, ma anche la nuova bondgirl in Skyfall, Berenice Marlohe.
Alla prima dell'ultimo film di James Bond, a Londra, indossava Chichi black pump come le mie!!
Forse c'entra qualcosa il fatto che il mio fidanzato, superfan dello 007, mi ha proprio spinto a farle mie, queste magnifiche scarpine?!?


Berenice Marlohe

le mie Chichi!!

mercoledì 24 ottobre 2012

Catrinel Marlon in Fendi a Venezia





da Style.it, "La top ten mondiale dello street-food" di Simone Cosimi


Il cibo di strada. Street-food. O meglio: quello dei chioschi, dei carretti ambulanti, delle bancarelle. Roba che una volta era destinata a chi non poteva permettersi molto di più, e magari, sostituiva una cena al ristorante con una piccola ma ghiotta sfiziosità. E una bella passeggiata. O, al massimo, ai turisti senza troppi quattrini in tasca.
Oggi quel settore (quel coloratissimo mondo, meglio) sta vivendo una nuova primavera che ne sta traghettando i confini verso il perimetro del cibo gourmand, delle scelte consapevoli alla Slow Food, delle golosità per intenditori.
Se fosse un romanzo, con i titoli sghembi che vanno di moda in libreria, si chiamerebbe La rivincita del cartoccio da marciapiede, o qualcosa del genere. A Rimini gli stanno perfino dedicando un progetto molto articolato: la prima guida dei migliori chioschi e baracchini di strada disseminati dal mare alle colline. L'ultimo capitolo ha preso le mosse dal concertone di Campovolo dedicato all'Emilia Romagna (qui il video con gli artisti di Italy loves Emilia).
Tanto è (giustamente) di moda il cibo di strada che VirtualTourist ha pensato bene di stilare una curiosa classifica che mette in fila i dieci migliori baracchini del mondo. O meglio: la Top Ten delle città nelle quali si trova il miglior street-food. Un'idea così originale da essere immediatamente amplificata da Forbes. L'Italia è nel mazzo. E spedisce Palermo in un'onorevolequinta posizione. A fare la parte del leone è però l'Asia, che piazza ben quattro metropoli nelle prime cinque posizioni. Lo scettro va infatti all'affollatissima Bangkok. Quali sono gli assi nella manica della capitale thailandese? Senz'altro la miriade di luoghi in cui si possono gustare infinite varietà di piatti: insalata di papaya verde, pollo al curry, pad Thai e riso al mango fra i tantissimi. Segue al secondo posto Singapore, famosissima per i suoi mercati del cibo all'aperto e per gli strepitosi mix fra cucina cinese, malese e indiana. In terza piazza finisce invece Penang, in Malesia.
Sicilia, si diceva. Palermo: il capoluogo della Trinacria arriva subito dopo il quarto posto della marocchina Marrakech, dove ci sono un centinaio di chioschi all'aperto in cui assaggiare, fra gli altri, agnello arrosto e cous cous. La quinta posizione palermitana è invece merito delle tante specialità che ne fanno una delle città più gustose d'Italia: arancine di riso e cannoli sono ormai costume consolidato. Non bisogna infatti dimenticare lo stupendo sfincione, pasta di pane condita con salsa di pomodoro, origano, sarde salate, cipolla, pecorino fresco e mollica di pane. Oppure il pani ca' meusa, focaccia farcita di carne, interiora di vitello (la milza), con del limone spremuto. Una variante è quella che vede l'aggiunta di ricotta fresca e caciocavallo. Terminano l'elenco delle prelibatezza di strada pane e panelle, le imperdibili frittelle con farina di ceci.
A chiudere la classifica delle dieci migliori piazze in cui mangiare per strada sono metropoli molto diverse fra loro per gusto, sapori e cultura. Proprio a testimoniare come la cucina di strada sia ormai una delle finestre attraverso le quali conoscere il mondo e le nuove mode gastronomiche. Al sesto posto c'è infatti Ho Chi Minh City, in Vietnam. Poi la turca Istanbul al settimo, ottava piazza perMexico City, mentre le ultime due posizioni sono per Bruxelles (da provare un cartoccio di patate fritte ma soprattutto i dolcissimi e bollenti waffle con i più diversi topping) e Ambergris Caye, nel lontano Belize, per la singolarità del pesce freschissimo servito direttamente sul molo o addirittura in barca.

Io aggiungerei Firenze con il panino al lampredotto!

ZEB, zuppa e bollito a Firenze



Sabato scorso mi è venuta voglia di ZEB.
Cos'è ZEB? è un locale molto carino nel quartiere di San Niccolò a Firenze,
dove è possibile mangiare a pranzo tutti i giorni, eccetto il mercoledì (giorno di chiusura),
e pure a cena il giovedì, il venerdì e il sabato.
ZEB sta per zuppa e bollito, quindi è il posto che fa proprio per me!
Oltre alle zuppe e al bollito, ci sono altri piatti buonissimi da gustare al bancone centrale
(dall'altra parte dello stesso bancone avviene la vendita dei prodotti della gastronomia, da cui ZEB 
ha origine) oppure al bancone in vetrina.
I primi piatti che mi vengono in mente sono: polpettine al pomodoro, tagliere di salumi e formaggi,
melanzane alla parmigiana, tortelli ripieni di pecorino e pere, ribollita, spezzatino, verdure lesse o
passate in forno e...ora mi fermo sennò pranzo di nuovo!


polpette al pomodoro



sformato di verdure e spinaci












verdure cotte e mozzarella di bufala

ZEB
Via San Miniato 2r
Firenze
055 2342864

lunedì 22 ottobre 2012

In qualche modo, ieri, la voglia di giallo dovevo togliermela: curry di pollo!




Dato che non mi era possibile, ieri sera, correre e accaparrarmi prima di avere ripensamenti il mio, già lo chiamo "mio", piumino giallo, ho pensato che questo colore dovevo in qualche modo farlo mio nella giornata.
Così, all'ora di cena, ho guardato cosa mi offriva il frigo ed ho trovato un magnifico petto di pollo. In dispensa sapevo di avere del curry, sempre presente e pure derivante da più luoghi ( Kenya, Marocco, Thailandia), quindi il gioco era fatto: a cena, pollo al curry!
Quando voglio fare velocemente, preparo così questo piatto esotico.
Taglio a fettine la cipolla e la metto a rosolare in un po' d'olio. Intanto infarino i pezzetti del petto di pollo tagliati a mio piacimento. Unisco la carne al soffritto e la faccio girare ben bene. Intanto preparo del brodo caldo (circa un bicchiere o poco più), dove stempero da due a tre o più cucchiaini di curry (dipende da quanto è forte). Quando il pollo è rosolato, aggiungo il brodo con la spezia, aspetto che la salsa si rapprenda ed il piatto è pronto.
Più semplice di così!

Stasera cosa mi invento dato che il piumino è sempre al negozio?
Limonata? puah!
Banana spilt? e domani mi toccherebbe correre per due ore!
Riso alla milanese! ottimo compromesso.
Mi sa che domani sarò costretta a fare spese, altrimenti mi toccherà comprare la XL se continuo così!

domenica 21 ottobre 2012

Pulcino..fuori!!

Benetton

Sono entrata all'Oviesse l'altro giorno e..sono rimasta folgorata da un piumino, giallo! Sì, un piumino giallo pulcino. Questo colore era il mio preferito da piccola, anche perchè volevo essere un po' controcorrente dato che tutti prediligevano il rosso o il blu. Ricordo che avevo, infatti, l'Invicta blu e gialla e quella piccola a righe gialle e bianche.
Crescendo, il giallo l'ho lasciato alla natura: sole, fiori, canarini, campi di grano, limoni, etc..!
Ma, adesso, mi sa che il ricordo del giallo sta tornando e l'attuale oggetto del desiderio è questo piumino, dell'Oviesse o anche di Benetton.
Direi che si può anche fare!

mercoledì 17 ottobre 2012

Torta di formaggio al limone..buonissima!





Ingredienti:

per la pasta
175g burro ammorbidito
50g zucchero
1 tuorlo
250g farina

per il ripieno
250g mascarpone
500g ricotta
200g zucchero
3 uova
2 limoni (succo e scorza)
zucchero a velo

Preparare la pasta, amalgamando il burro con lo zucchero. Aggiungere il tuorlo e mescolare bene, poi unire la farina setacciandola direttamente sopra il composto. Dividere l'impasto in due, perchè ne servirà solo una metà (l'altra metà si può mettere in freezer per usarla un'altra volta).
Stendere la pasta su uno stampo di circa 23 cm di diametro, cercando di riempire anche il bordo; tenere in frigo mentre si procede con la preparazione.
Accendere il forno a 180 gradi.
In una ciotola, amalgamare il mascarpone con la ricotta. Aggiungere lo zucchero e mescolare sino ad incorporarlo perfettamente. Sbattere le uova in un piatto e versarle nel composto. Infine grattare la scorza dei limoni e spremerne il succo, poi filtrarlo con un colino. Aggiungere scorza e succo al composto e mescolare bene. Versare nello stampo.
Infornare e cuocere per 40 minuti o fino a quando la superficie sarà rassodata.
Cospargere di zucchero a velo prima di servire.

Ricetta di Csaba dalla Zorza
dal libro "Fashion Food"

Ho preparato questo dolce ad una cena tra amiche, l'ho fatto assaggiare ad altri amici il giorno dopo e più di una persona mi ha chiesto la ricetta. Devo arguire che la torta è venuta proprio buona!
Io metterei un po' meno succo di limone, la farei cuocere di più e aggiungerei che mi è avanzato molto composto del ripieno, che ho congelato con la frolla: la prossima volta ho il dolce già pronto!

Ho comprato questo libro davvero interessante in una libreria, bellissima, a Varese: non sapevo cosa fare in una domenica pomeriggio e mi sono messa a girovagare tra i libri. Ho trovato libri di ricette veramente belli e me ne sono fatti miei due, tra i quali questo, Fashion Food. Si chiama così, perchè l'autrice, oltre a descrivere ricette di cucina adatte ad ogni occasione (pic-nic, colazione, aperitivo, pranzo, cena, etc), come se fosse un romanzo, racconta il suo rapporto cibo-moda a Milano (e dove meglio se non a Milano?). Quindi ci si può imbattere in interessanti spiegazioni di come preparare biscottini o tortine per la colazione, mentre ci si nutre gli occhi con immagini di una colazione, per l'appunto, al Gold di Dolce e Gabbana!
Le foto, infatti, non sono solamente dei piatti, ma anche dei locali più alla moda di Milano e della "cuoca" stessa, sempre abbigliata in modo impeccabile.
Buon appetito e buono shopping!


martedì 16 ottobre 2012

Oggi mi vesto così


Piove o non piove.
Diluvia o non diluvia.
Ieri mi parlavano addirittura di arca di Noè.
Quindi, stamattina, ho pensato di vestirmi adeguatamente e non come, in queste ultime settimane, con ballerine quando piove a dirotto oppure con stivali di pelle quando splende il sole.
Prima di uscire di casa, per non sbagliare, ho dato un'occhiatina fuori e, per non dovermi cambiare venti volte, sono pure uscita in pigiama per testare l'aria: brrr, che freddo! saranno stati 12 gradi, 12 gradi tutti di umido.
Mi sono ricordata come era vestita una tipa su una rivista di moda, letta nel weekend, in condizioni climatiche simili ed eccomi qua:


Ciondoli Tiffany


Giacchina Chanel bianca, la mia di Zara


Trench Add


Leggings


Stivali neri

Maglietta bianca Zadig&Voltaire
Dimenticavo! per ravvivare il tutto, ho aggiunto una sciarpina color glicine con le stelline bianche, comprata in una bancarella quest'inverno ad un mercatino di Parigi, a Saint Germain.

Ps: ovviamente non ha piovuto ed il sole splende in cielo..ma meglio così! C'è poco di più bello di alzarsi dopo una notte di pioggia e trovarsi in una giornata splendida!

domenica 14 ottobre 2012

Lo stoccafisso dello zio Poldo di Giovanna Menci






1 bicchiere di pomodori pelati
basilico
sedano
un mazzettino di prezzemolo
1 spicchio d'aglio
mezza cipolla
300g di stoccafisso

1. Rosolare nell'olio un battuto di cipolla, aglio, sedano, basilico e mezzo mazzetto di prezzemolo. L'altra metà sarà da tritare e aggiungere a fine cottura.
2. Togliere eventuali lische dello stoccafisso, ma lasciare la pelle. Farlo a pezzi e metterlo a insaporire per qualche minuto nel soffritto.
3. Aggiungere i pomodori pelati tritati, salare e far bollire coperto, mescolando ogni tanto, perché lo stoccafisso, pelle compresa, deve ridursi da solo a pezzetti piccoli. Il tempo di cottura varia da un'ora a due ore, a seconda di quanti giorni lo stoccafisso è stato ammollato. Passata dunque un'ora, dovete assaggiarlo spesso per verificarne la cottura.




Ho preso questa ricetta da D di Repubblica e, ieri, trovandomi di fronte ad un banco del pesce al mercato di San Lorenzo, a Firenze, ho pensato che avrei potuto passare la mattina di domenica a preparare questo secondo.
E' venuto buonissimo ed è stato facile facile.
Anche il mio fidanzato, che non ama il baccalà e simili, ha pulito il piatto col pane! 
Essendomene avanzato un po', ho pensato di usarlo per condire la pasta...buona!!

Il pesto trapanese



Nell'attesa di poter gustare la pasta col pesto trapanese in Sicilia, 
oggi me lo sono preparato ed è stato facilissimo con risultato perfetto
( non sono stata io particolarmente brava, è la ricetta davvero semplice! )


Ingredienti

10 pomodorini ciliegini sbucciati e senza semini


Un mazzetto di basilico

40g di mandorle spellate


Una tazzina d'olio




Procedimento
Sminuzzare le mandorle nel frullatore, aggiungere gli altri ingredienti fino ad
ottenere un composto omogeneo. Salare e condire la pasta.

Volendo si può aggiungere uno spicchio d'aglio al pesto.

Ps: le foto non ho fatto in tempo a farle perchè...appena preparato il pesto,
ci ho subito condito la pasta che è finita in un secondo in tavola!